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«LUCA CARDILLO E' PER ME CROCE E DELIZIA»

«LUCA CARDILLO E' PER ME CROCE E DELIZIA»

Da terzo a secondo portiere in poco meno di sette mesi. Grazie a tanta dedizione, impegno, passione. Perché quello dell’estremo difensore di riserva non è mai un ruolo semplice. Sotto il profilo delle motivazioni e non solo. Eppure lui, Nicolò Montecchiani, in questi due anni alla Futsal è riuscito a cucirselo bene addosso: certo, vorrebbe avere più minuti di quelli giocati fino a questo momento. Lo dice con la massima onestà. E con grande consapevolezza. Cosciente di avere, davanti, “il miglior portiere della categoria”, come ammette lui stesso. «Essere il secondo di Luca Cardillo è allo stesso tempo una fortuna e una sfortuna – spiega –: mi sento fortunato, perché anche grazie all’ottimo lavoro di Maurizio Comino sono cresciuto molto in questi due anni e poter “imparare” anche da Luca è un lusso che pochi hanno. E poi tra di noi è nato anche un bel rapporto di amicizia. L’altro lato della medaglia, però, è evidente: con uno come lui davanti è davvero difficile riuscire a trovare spazio…». In questa (splendida) stagione lo ha trovato nel cammino di Coppa, dove ha ben figurato dimostrando una crescita sotto il profilo della tecnica e della sicurezza, «spero che domani il tecnico mi regali qualche minuto», confida.

Cosa “invidi” più di tutto a Cardillo?

«La serenità con cui affronta ogni singola gara e la costanza di rendimento. In ogni momento importante lui è presente. E credo sia proprio questa sua innata tranquillità a fare la differenza». Classe 1993, dopo anni tra i pali nel calcio a 11 due stagioni fa Montecchiani ha deciso di cambiare carriera e, da saviglianese doc, si è messo a disposizione della Futsal.

Due stagioni molto diverse quelle che hai vissuto con questi colori. Che cosa è cambiato rispetto allo scorso anno?

«Sicuramente c’è maggiore umiltà rispetto alla scorsa stagione. Il segreto è che tutti sono importanti e nessuno è indispensabile. Ecco, credo che questo sia lo “slogan” che meglio rappresenti il nostro gruppo quest’anno».

Che ruolo ha avuto il tecnico Gotta in tutto questo?

«La professionalità con cui si presenta al gruppo e a ciascuno di noi è il suo vero punto di forza. Sa creare il giusto equilibrio nel rapporto che instaura con ciascun giocatore che, a mio avviso, dovrebbe essere esattamente come lui lo imposta. E non solo: per lui siamo tutti titolari, può sembrare il contrario, visto il mio minutaggio per esempio, ma il mister prepara ciascuno di noi come se dovessimo giocatore tutti i 40 minuti della gara successiva».

Tra i nuovi volti di questa Futsal, chi ti ha impressionato particolarmente?

«Dico Delija perché è una sicurezza in campo, ha piedi buoni e tanta grinta».

La Futsal vince questo campionato se…

«Se continuiamo a pensare solo a noi stessi, mantenendo il ritmo di gioco che stiamo imponendo in ogni partita, sabato dopo sabato, con concentrazione ed equilibrio. In questo caso, l’anno finirà alla grande…».

Anche per lui, che “studia” da Cardillo e sa stare al suo posto. Ma, allo stesso tempo, non nasconde la voglia di giocare. Meritandoselo grazie a tanta dedizione, impegno, passione.

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