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TRANQUILLO E ATTENTO: «ADESSO SIAMO NOI I NOSTRI AVVERSARI»

TRANQUILLO E ATTENTO: «ADESSO SIAMO NOI I NOSTRI AVVERSARI»

É ancora colpito da quello che ha visto nell'ultimo allenamento. Lui, che di allenamenti ne ha visti abbastanza. Eppure quello di ieri è stato di nuovo speciale, «questi ragazzi ogni volta tirano fuori qualcosa...te ne dico una, l'ultima. Ieri Conti ha fatto due recuperi in scivolata, non ci avrei scommesso, credo che lui quest'anno con noi abbia acquisito la seconda e la terza marcia». Daniele Bogo parla di fatti, non di idee. Essere la spalla di colui che è considerato tra i grandi del calcio a 5 piemontese deve essere piuttosto stimolante: ma lui non è un semplice vice, lo si capisce da come parla con i ragazzi, ma soprattutto da come parla dei ragazzi.
Questa vigilia è forse una delle più delicate, eppure lui si dice «tranquillo, perchè dopo un allenamento spaventoso come quello di ieri, svolto dalla squadra con un'intensità pazzesca, non potrei non essere tranquillo».
Tranquillo, ma anche attento. Perchè, in fondo, almeno una preoccupazione c'è: «Fa parte del mio ruolo, non abbassare mai la guardia. Ma di una cosa sono convinto: ci aspettano due partite, Savigliano contro Savigliano e Savigliano contro Savigliano. Siamo noi i nostri avversari...lo dico sempre, l'importante è che il pallone non diventi una palla medica, non diventi pesante. E che noi stessi non diventiamo i nostri nemici. Anche perchè, per fortuna, siamo noi i padroni del nostro destino».
Tranquillo e attento, Bogo. E Gotta? Come sta vivendo questa attesa?
«Anche lui è tranquillo, almeno in allenamento. In realtà solo una volta iniziata la partita mi rendo conto di quanto lui la senta...».
Due stagioni a Savigliano, due ambizioni diverse, due traguardi diversissimi. Che cosa è cambiato?
«Credo che i nuovi innesti abbiamo portata una ventata di umiltà e di voglia di imparare e che, al contempo, i vecchi abbiano capito che cosa non ha funzionato la scorsa stagione».
I nuovi, appunto. Conti lo ha già citato, «ha un sinistro sempre meraviglioso da vedere, bello, pulito, forte. E ha tanta voglia di mettersi a disposizione, mi ha colpito molto».
Paolo Servetti?
«Lui è la voglia di imparare in persona. E poi è un giocatore che non parla mai. Ma fa gol e ha qualità».
Eduart Delija?
«Lo ricordo al Time Warp. Di lui dico sempre che gli darei mio figlio, perchè saprei di lasciarlo in buone mani. Con mio figlio o con il pallone, è uno che sa sempre cosa fare».
E poi c'è Alessandro Perano: «Purtroppo è stata una grossa perdita, ci è mancato. Gli è bastata l'unica uscita utile all'andata per dimostrare tutta la sua qualità».
Per Edoardo Piazza le parole sono ormai sono superflue, Bogo lo inserisce nell'elenco dei “vecchi” quando sottolinea come «non voglio pensare che i nostri giocatori di esperienza possano spaventarsi per l'ambiente che troveranno a Druento domani: queste partite si preparano da sole, non dobbiamo guardare in faccia nessuno. Abbiamo due ostacoli da superare, per puntare dritto all'obiettivo».
Parla di fatti, ha idee chiare: pensi che il campionato finirà domani?
«No, l'Avis ha dimostrato di meritare il posto che occupa, non perderà punti. C'è Tabbia su quella panchina e so che non gli piacerebbe perdere...».
Ormai chiudiamo con tutti così, io inizio la frase, tu la completi.
“La Futsal vince il campionato se...”, «se fa sei punti», ride. «Se continua ad avere l'approccio delle altre gare, perchè con Top Five e Bassotti il gruppo ha dimostrato di avere una forza d'urto impressionante. Dobbiamo continuare a credere nei nostri mezzi, a prescindere dall'avversario».
E magari applaudendo Conti per il terzo recupero in scivolata.

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