Si è presentato al suo nuovo pubblico con 11 reti in 4 giornate. Ma non sono solo i suoi gol ad aver fatto
impazzire i tifosi della Futsal. É soprattutto quel modo di affrontare ogni minuto di gara, quell'agonismo
portato quasi all'eccesso che, durante ogni esultanza, dipinge sul suo volto uno sguardo pieno di rabbia.
Che fa quasi paura. All'avversario sicuramente.
«Ma no, dipende solo dalla trance agonistica dovuta alla competizione».
Edoardo Piazza è l'uomo copertina di questo inizio di stagione sfavillante della Futsal Savigliano:
all'esordio con l'Avis Isola ha lasciato tutti senza parole, poi si è confermato, gara dopo gara, come ottimo
finalizzatore, ma anche come prezioso uomo da spogliatoio.
Classe 1990, a dicembre diventerà papà, è arrivato a Savigliano perchè fortemente voluto dal presidente
Alberto Pettavino. Dopo sette anni a Fossano, dove è cresciuto, sportivamente e umanamente.
«Colgo questa occasione per salutare e ringraziare il presidente Fabrizio Rocca e tutta la società per
quello che hanno fatto per me in questa lunga e molto formativa esperienza», precisa.
Esultanza rabbiosa, eleganza d'altri tempi.

Come è stato l'impatto con la realtà di Savigliano?
«Molto positivo, sin dalla preparazione ho visto grande impegno e affiatamento da parte di tutti.
Sicuramente la vittoria all'esordio contro la temutissima l'Avis Isola ha unito ancora più il gruppo, dando
entusiasmo, morale e consapevolezza. Anche le altre vittorie sono state frutto di buone prestazioni, ma
credo che la prima sia stata fondamentale per tutto quanto accaduto dopo».

Per la prima volta alla corte del tecnico Pierluigi Gotta. Cosa ti ha colpito di lui?
«É un grandissimo professionista e conosce nel dettaglio questa disciplina: è un tecnico molto razionale
ed equilibrato, credo siamo queste le sue qualità migliori. Durante le gare è molto bravo a leggere le
situazioni tattiche in modo chiaro e lucido. E negli allenamenti dimostra sempre una rara pazienza».
Ottimo impatto con la realtà, con il tecnico, con il gruppo e con la società. Un trionfo.
«La scelta di staccarmi da Fossano dopo 7 anni non è stata facile, in quel periodo sono cresciuto tanto
calcisticamente e umanamente. Dall'altra parte, però, accettare la proposta di Savigliano è stato facile, ho
trovato di fronte a me persone molto serie. Sono contento delle parole che il presidente ha speso per me:
ho molti stimoli anche perchè qui sono l'ultimo arrivato e devo ancora dimostrare tutto. Spero di farlo nel
migliore dei modi».

Gotta parla di “cantiere aperto”, Canavese dopo l'ultima vittoria ha detto “eccessivo parlare di
cantiere aperto. Abbiamo grande qualità e adesso tutti ci aspettano”. Tu da che parte stai?
«Io sto a metà: è vero che siamo ancora un cantiere aperto, ma allo stesso tempo abbiamo una rosa
completa e giocatori molto forti. Se riusciremo a giocare sempre così, allora raggiungeremo traguardi
importanti. Questo gruppo ha grandi potenzialità se saprà scendere in campo sempre con la grinta, la
concentrazione e la cattiveria agonistica giuste».
Necessarie anche domani, in casa del Borgo Ticino.
«Ho incontrato questo avversario quando ero a Fossano e non è mai stato semplice da affrontare. Forse è
la gara più difficile fino a questo momento, la classifica non deve ingannarci: ci vorrà la giusta tensione e
non dovremo fare l'errore di essere supponenti, ma, al contrario, dovremo mettere in campo qualcosa in
più rispetto a quanto fatto fino a ora».
Perchè se c'è quella convinzione e quella qualità di gioco i suoi gol arrivano. E anche la sua esultanza.
Che a volte fa “paura”, ma è l'immagine più significativa della fame di questa Futsal.