La prova del 9. Mai come questa volta. Lo dicono i numeri, lo sottolinea il tecnico Pierluigi Gotta, lo
conferma la qualità dell'avversario. La gara di domani in casa del Top Five ha il peso di un delicato esame
di maturità. «Sarà un inferno», va dritto al punto l'allenatore.
«Affronteremo una squadra molto forte e allenata benissimo da Alessandro Cirillo, che io consideravo già
un giovane emergente cinque anni fa. Nutro molta stima nei suoi confronti, fa sempre giocare bene le sue
squadre e i risultati parlano per lui».
Cosa temi in particolare? «Temo la loro organizzazione e quel loro tipico atteggiamento di chi non molla
mai: è una squadra che davvero può battere chiunque. Ci impegneranno molto a livello tattico, per questo
sarà importante rimanere concentrati per tutti i 40 minuti di gara».
Non è preoccupato che i suoi ragazzi si sentano appagati, «ma sono certo che senza concentrazione sarà
impossibile portare via punti da quel campo. In settimana abbiamo lavorato molto e bene su questo
aspetto: avremo di fronte una signora squadra, per vincere servirà non mollare un attimo, nelle gambe, ma
soprattutto nella testa».
Otto gare, otto vittorie, «cosa si può chiedere di più a questi ragazzi?», aggiunge. Preferisce sottolineare le
insidie di domani, le difficoltà, i rischi: ma se vincessi anche la nona?
«Fosse per me, vincerei anche la 22esima», sorride. «Ma vincere non può e non deve diventare
un'ossessione: lo dico per il bene di questa squadra. Dobbiamo davvero continuare a vivere sabato dopo
sabato, se vinci sai che puoi lavorare meglio in settimana, ma guai ad alzare troppo la pressione».
La scorsa settimana hai parlato di “partita più brutta che abbiamo disputato sino a ora”: da chi ti aspetti
qualcosa in più domani?
«Da tutta la squadra, sembrano frasi fatte, ma se giochiamo da squadra con voglia e determinazione, e
facendo fruttare la crescita di questi due mesi, allora anche noi possiamo giocarcela con chiunque».
E superarla, questa ostica prova del 9.