Dopo una lunga attesa, e un rientro prudentemente ponderato, finalmente sabato scorso è riuscito a
mettere per la prima volta il suo nome nel tabellino marcatori. Lui che di questa squadra rappresenta
l'esperienza, la saggezza, la maturità. Lui che per troppo tempo è stato costretto a soffrire dagli spalti a
causa di un lungo infortunio. Lui che adesso è pronto a rientrare per il rush finale di questo campionato.
Daniele Caccese ripete a iosa una sola parola, “finalmente”. Finalmente si sente bene, «sono a posto
fisicamente, mi sono lasciato alle spalle un po' di acciacchi, finalmente sono pronto per giocare».
Finalmente, appunto. Per lui, per il tecnico per la squadra.
Pier Luigi Gotta ha “dosato” il suo minutaggio in questo 2018, sul parquet poco per volta, per riportarlo al
massimo della forma necessaria per lui, fondamentale per il gruppo: perchè ha carisma da vendere,
conoscenze da condividere e ancora tante emozioni da vivere.
«Qualche minuto con l'Avis e con il Real Canavese, già dalla gara con il Val D'Lans ho cominciato a
ingranare e nelle ultime due partite mi sono sentito finalmente in condizione: ultime due gare che la
squadra, dopo le difficoltà iniziali, ha affrontato con la maturità e il piglio giusti, realizzando molti gol e
subendone pochi».
É felice di essere (finalmente) tornato in campo, anche se il suo apporto, seppur dalla tribuna, è stato
fondamentale: i mesi di stop forzato gli hanno permesso di guardare il gruppo da un altro punto di vista,
di conoscere i nuovi, di studiarne le potenzialità.
Chi ti ha colpito particolarmente?
«Paolo Servetti, credo sia una grossa sorpresa: ha grande umiltà e si distingue per la voglia che mette in
ogni allenamento. E in partita poi i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Dopo le prime gare Conti e io lo
prendevamo in giro, lo chiamavano “Uomo Futsal” perchè le sue prestazioni erano oltre ogni aspettativa,
sinceramente non mi aspettavo che avrebbe risposto così bene e così in fretta agli stimoli e agli schemi di
Gotta».
Eri uno dei pilastri della Futsal dello scorso anno, lo sei ancora di più oggi. Cosa è cambiato all'interno
dello spogliatoio?
«Rispetto alla passata stagione siamo più compatti, credo sia questa la chiave. Forse lo scorso anno
avevamo più nomi che sembrava potessero garantire risultati migliori, ma poi il campo insegna che le
cose non sempre vanno così...In passato, alla minima difficoltà, il gruppo si scioglieva, adesso invece
affrontiamo tutto da gruppo vero. E così ogni cosa diventa “superabile”».
Osservandolo, durante le partite che ha dovuto vivere dalla tribuna, è tutto un dispensare consigli,
incitare, applaudire, accompagnare quasi ogni movimento, ogni azione. Ti piacerebbe, un giorno, fare il
mister vero?
«Assolutamente sì, “studio” per provarci. E ho la fortuna di avere in casa uno dei migliori maestri di tutto
il Piemonte...».
Qualcuno ha definito l'impegno di sabato in casa dei Bassotti l'ultimo, vero ostacolo verso il traguardo
della vittoria del campionato. Sei d'accordo?
«La partita con i Bassotti ha un peso importante perchè anche loro, come noi, stanno disputando un
ottimo campionato, sono partiti in sordina e adesso sono saldi al terzo posto: è una squadra molto fisica,
ma che sa anche giocare e quindi potranno metterci in difficoltà. Dovremo dimostrare di essere maturi
non soltanto dal punto di vista tattico, ma anche caratteriale».
La Futsal vince questo campionato se...
«Se continuiamo a credere in noi stessi e a riproporre questa convinzione in campo con la massima
concentrazione possibile e rimanendo uniti. Se accadrà questo, allora sarà davvero difficile per chiunque
riuscire a batterci».
Parola di “pilastro”, parola di chi, finalmente, può dare il suo (prezioso) contributo alla causa. Parola, chi
lo sa, un giorno, di mister.